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Pensione contributiva: le ultime novità

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Pensione contributiva: le ultime novità

Uscita dal lavoro per coloro il cui trattamento si calcola con sistema integralmente contributivo: come funziona.Le agevolazioni che consentono l’uscita dal lavoro con un largo anticipo sono generalmente temporanee: la pensione con opzione quota 100, ad esempio, può essere fruita soltanto da chi raggiunge i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2021.Non molti sanno, però, che è possibile beneficiare permanentemente del pensionamento con requisiti ridotti rispetto a quelli ordinari, per coloro la cui pensione si calcola con il sistema integralmente contributivo.Osserviamo allora, in merito alla pensione contributiva, le ultime novità: iniziamo col sottolineare che possono pensionarsi con requisiti fortemente agevolati soltanto coloro che non possiedono contributi accreditati prima del 1996, oppure coloro che, pur possedendoli, optano per il computo di tutti i versamenti presso la gestione separata dell’Inps.Non possono invece accedere alle pensioni agevolate contributive coloro che si avvalgono della cosiddetta opzione contributiva Dini [1]: questa scelta, difatti, comporta unicamente il ricalcolo della pensione con il sistema interamente contributivo (che di solito risulta notevolmente penalizzante, ma in casi specifici può risultare vantaggioso), nonché l’accesso al riscatto della laurea con riduzione dei costi.Niente pensione contributiva, dunque, se risulta accreditato anche un solo versamento alla data del 31 dicembre 1995, a meno che non si decida di far confluire tutti i contributi posseduti verso la gestione separata.Ma quali sono i requisiti agevolati per la pensione contributiva? A questo proposito, bisogna evidenziare che chi accede alla pensione essendo privo di contribuzione antecedente al 1996, oppure essendo iscritto alla gestione separata ed optante per il computo, può beneficiare sia della pensione anticipata, che di quella di vecchiaia con requisiti ridotti. Osserviamo di che cosa si tratta.Pensione anticipata contributivaIn primo luogo, gli assoggettati al calcolo integralmente contributivo del trattamento (fatta eccezione per coloro che si avvalgono dell’opzione contributiva Dini) possono accedere alla pensione anticipata, oltreché con 42 anni e 10 mesi di contributi, 41 anni e 10 mesi per le donne, anche con i seguenti requisiti:un’età minima pari a 64 anni;una contribuzione minima pari a 20 anni (esclusi i contributi figurativi);un importo minimo dell’assegno pari a 2,8 volte l’assegno sociale, ossia a 1288,78 euro mensili per l’anno 2021 (l’assegno sociale 2021 ammonta a 460,28 euro).È soprattutto il requisito relativo all’importo minimo dell’assegno a rendere assai difficile l’accesso a questa pensione: bisogna avere alle spalle veramente molti versamenti per ottenere un importo mensile di trattamento almeno pari alla soglia richiesta.Pensione di vecchiaia contributivaColoro che sono privi di versamenti al 31 dicembre 1995, o che hanno optato per il computo presso la gestione separata, possono anche ottenere la pensione di vecchiaia con requisito contributivo agevolato, ossia con soli 5 anni di contributi.La possibilità di avvalersi del pensionamento per vecchiaia con requisiti ridotti risulta in certi casi fondamentale: chi è assoggettato al calcolo contributivo della pensione, difatti, per poter ottenere il trattamento di vecchiaia ordinario, con 67 anni di età e 20 anni di versamenti, deve raggiungere una soglia minima dell’importo della pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale, ossia a 690,42 euro mensili. se non raggiunge questa soglia, non può ottenere alcun trattamento pensionistico, nonostante soddisfi sia il requisito anagrafico che quello contributivo.Ecco che allora, in questi casi, subentra la possibilità di ottenere il pensionamento di vecchiaia con 5 anni di versamenti effettivi, senza dover raggiungere un importo minimo dell’assegno. Attenzione, però: questa pensione di vecchiaia non si ottiene a 67 anni come il trattamento ordinario, ma bisogna attendere il compimento dei 71 anni di età.Requisiti di età per le pensioni contributiveI requisiti anagrafici esposti (67 o 71 anni di età per la pensione di vecchiaia, 64 anni per la pensione anticipata agevolata) resteranno gli stessi almeno sino al 31 dicembre 2022. Dal 2023, potrebbero variare, in base alla speranza di vita media.In base alle più recenti previsioni ufficiali elaborate [2], si ipotizzava un incremento dei requisiti di età, attenendosi entro specifici parametri, pari a tre mesi ogni biennio sino al 2028, a due mesi ogni biennio dal 2029. Considerata, tuttavia, l’attuale situazione di emergenza sanitaria, difficilmente, almeno a breve, sarà possibile riscontrare degli incrementi nella speranza di vita media.Ad ogni modo, l’ultima parola spetta all’Istat, che periodicamente deve verificare le eventuali variazioni relative alla speranza di vita.Come funziona il computo per ottenere la pensione contributiva?Abbiamo osservato che, per ottenere le pensioni agevolate qualora si possiedano contributi antecedenti al 1996, è necessario optare per il computo presso la gestione separata.Non tutti possono avvalersi di questa possibilità, ma soltanto coloro che:possiedono almeno 15 anni di contributi complessivi (quindi, la pensione di vecchiaia a 71 anni con requisito contributivo ridotto può essere raggiunta, da queste persone, con un minimo di 15 anni di versamenti);possiedono almeno un versamento, ma meno di 18 anni di contributi, alla data del 31 dicembre 1995;hanno effettuato, dal 1996, almeno 5 anni di versamenti;vantano almeno un mese di contributi accreditati presso la gestione separata.Vi sono poi delle perplessità, riguardo all’accesso alle pensioni agevolate attraverso il computo, per coloro che soddisfano i requisiti per la pensione e per il computo stesso antecedenti all’entrata in vigore della legge Fornero, alla data del 31 dicembre 2011. L’Inps, sul punto, non si è mai espressa in modo chiaro. Per approfondire, leggi: Computo presso la gestione separata.
note[1] Art.1 co. 23 L. 335/1995.[2] DL 78/2010. DL 201/2011.


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