NOVITÀ COMMERCIALI
Usura ed estorsione, sequestrati 400mila euro a imprenditore di Castellammare di Stabia
Questa mattina la guardia di finanza di Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro patrimoniale, emesso dal Tribunale di Napoli Sezione misure di prevenzione, per un valore di quasi 400mila euro nei confronti di S. C., di Castellammare di Stabia. L’uomo, gestore di un distributore di carburanti situato in Santa Maria la Carità, è responsabile di usura ed estorsione ai danni di un commercialista della Penisola sorrentina. L’articolata attività di indagine affonda le radici in una precedente attività di verifica fiscale, eseguita nei confronti di un professionista vittima di usura, in cui erano emerse anomale operazioni finanziarie che avevano portato, il 23 aprile scorso, all’arresto del medesimo responsabile, oltre che al sequestro di circa 320mila euro. Dagli elementi rinvenuti durante tali indagini era emerso così l’intero rapporto usuraio, iniziato nel 2013 e durato fino ai primi mesi del 2020, in cui la vittima, anche attraverso percosse e minacce, veniva costretta a pagare una grossa somma di denaro a fronte di un iniziale prestito di 65mila euro, gravato da oltre il 60 per cento di tassi usurari.
Nel corso delle verifiche, le fiamme gialle hanno svolto indagini patrimoniali mirate a svelare il tenore di vita e le disponibilità finanziare riconducibili al nucleo familiare di S. C.: i risultati hanno permesso di rilevare la provenienza illecita del patrimonio accumulato, notando soprattutto un’importante sproporzione tra la ricchezza accumulata, il tenore di vita condotto e i redditi dichiarati. Inoltre è risultato che la moglie dell’imprenditore, sebbene separata legalmente dal marito, era ancora parte integrante del nucleo familiare, poiché risultava essere intestataria esclusiva di gran parte dei rapporti bancari a loro riconducibili. Proprio per aver appurato la differenza tra reddito dichiarato al fisco e ricchezze accumulate dalla famiglia del responsabile, il Tribunale di Napoli ha così ordinato il sequestro dei saldi attivi giacenti sui conti correnti intestati all’imprenditore (già oggetto di sequestro preventivo) e alla moglie.
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