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La startup milanese di accessori viaggio Banale incassa un round da 1,2 mln euro. La supporta l’acceleratore Nuvolab

La startup milanese di accessori viaggio Banale incassa un round da 1,2 mln euro. La supporta l'acceleratore Nuvolab

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La startup milanese di accessori viaggio Banale incassa un round da 1,2 mln euro. La supporta l’acceleratore Nuvolab

Banale, startup milanese di design, ha chiuso un round da 1,2 milioni di euro per la metà in aumento di capitale sottoscritto dai soci preesistenti e per l’altra metà a debito (si veda qui il comunicato stampa). Il venture accelerator e innovation advisor Nuvolab ha supportato Banale nell’operazione e da poco più di un anno a questa parte la sta assistendo nella sua trasformazione in scaleup, con l’obiettivo di effettuare un nuovo round nel 2021, espandere i punti vendita diretti sul mercato retail e crescere online in Usa e Asia.
“Dopo i progetti sul food, come in ‘This Is Not A Sushibar’ e ‘Zanze’, e sul fashion, con ‘DIS – Design Italian Shoes’ con il deal su Banale Nuvolab inizia a valorizzare le sue competenze e relazioni nel verticale del forniture & design”, ha affermato Francesco Inguscio, ceo di Nuvolab. “Inoltre il supporto di una grande banca come Banco Bpm per il debt matching ottenuto su questo round equity, conferma l’importanza delle banche nella crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione e l’utilità delle garanzie fornite da Medio Credito Centrale per le startup innovative, in attesa dell’attivazione del Fondo Nazionale per l’Innovazione” conclude Inguscio.
Fondata a Milano nel 2015 da Stefano Bossi e Tommaso Puccioni, Banale disegna prodotti utili e originali per chi è sempre in viaggio. Tra i suoi prodotti, innovativi e di fascia premium, rientrano cuscini da viaggio tascabili, maschere antismog per ciclisti, zaino espandibili. In 4 anni, ha sviluppato oltre 10 prodotti e aperto la distribuzione in oltre 20 paesi. L’azienda ha anche lanciato e finanziato 6 prodotti negli Usa tramite la piattaforma di product crowdfunding Kickstarter, oltre ad altri 4 tramite altre piattaforme internazionali.
Banale realizza il 60% del fatturato in Asia, sopratutto Cina e Giappone, vendendo quasi interamente online. Ha chiuso il 2018 con ricavi per 814 mila euro, un ebitda negativo di 144 mila euro e un debito netto di 299 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Banale utilizzerà i capitali raccolti per lo sviluppo della gamma dei prodotti, il potenziamento delle vendite online e per l’apertura dei primi negozi monomarca a Milano e in Asia. “Puntiamo a completare in breve tempo la gamma prodotti nei comparti ‘Urban’ e ‘Travel’, per continuare la crescita in distribuzione nei principali mercati target , Usa e Asia, rafforzare la nostra presenza come online brand sia su vetrine dirette sia su piattaforme di crowdfunding, e iniziare lo sviluppo di vetrine e corner nel mondo retail”, ha spiegato Bossi.
 


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